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ART. 1, COMMI 424-425 – FONDO PER LA SOVRANITÀ ALIMENTARE

Scritto da

Confagricoltura

Pubblicato il

23/01/2023

Si tratta di una delle principali novità per il settore agricolo contenute nella “legge di bilancio 2023”.

Il comma 424 dell’articolo 1 ha previsto la istituzione del Fondo per la sovranità alimentare con una dotazione di 25 milioni di euro per ciascuno dei quattro anni compresi nel periodo 2023-2026 (100 milioni di euro complessivi) ma trova la sua radice nella ridefinizione della denominazione e della missione del Ministero del settore primario.

Con il decreto 11 novembre 2022, n. 173 che ha previsto disposizioni urgenti “in materia di riordino delle attribuzioni dei ministeri”, infatti, è già stato previsto che le funzioni e i compiti spettanti allo Stato in materia di tutela della sovranità alimentare siano attribuite ed esercitate dal MASAF (Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare e forestale nella sua nuova denominazione che sostituisce quella del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) “garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari, il sostegno della filiera agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura, il coordinamento delle politiche di gestione delle risorse ittiche marine, la produzione di cibo di qualità, la cura e la valorizzazione delle aree e degli ambienti rurali, la promozione delle produzioni agroalimentari nazionali sui mercati internazionali.”

Successivamente, con la istituzione del Fondo per la sovranità nell’ambito della legge di bilancio 2023 è stata precisata la sua finalità che include l’obiettivo di “rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale, anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualità, alla riduzione dei costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato, garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari.”

Per sintetizzare quello che è stato previsto dai dispositivi legislativi, l’attività del fondo deve quindi essere incentrata - essenzialmente e schematicamente - sui seguenti cinque obiettivi:

- Garantire la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti;
- Tutelare e valorizzare il cibo italiano di qualità;
- Ridurre i costi di produzione per le imprese agricole;
- Sostenere le filiere agricole;
- Gestire le crisi di mercato.

Purtroppo la esiguità degli stanziamenti mal si concilia con la ambizione e la ampi gamma di finalità sopra descritte ed occorrerà inevitabilmente:
- una razionalizzazione delle risorse disponibili a disposizione del Masaf e che possono essere utilizzate in sinergia con il Fondo per la sovranità alimentare.
- Una o più scelte per l’utilizzo dei fondi a disposizione che non potrà prescindere dalla individuazione dei comparti e delle produzioni sui quali si dovranno incentrare maggiormente gli interventi.

In tal senso il Ministero ha già tenuto lo scorso 11 gennaio un primo confronto con le organizzazioni agricole e cooperative per iniziare a delineare gli interventi a valere del Fondo.

Operativamente, come previsto dal comma 425 in commento, i criteri e le modalità di attuazione del Fondo sono stabiliti con uno o più decreti del Masaf, di concerto con il Mef previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni e PPAA. sarà quindi con tali provvedimenti che si definiranno le misure concrete per l’utilizzo delle risorse. Il testo non prevede un tempo limite entro il quale devono essere approvati il decreto (o i decreti) di attuazione.

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